San Biagio: il santo della gola (e del panettone avanzato!)
San Biagio: il vescovo che guariva i malati
San Biagio nacque in Armenia nel III secolo e, fin da giovane, si dedicò alla cura dei malati. Medico e poi vescovo di Sebaste, era noto per la sua bontà d’animo e per la capacità di guarire le persone, sia con le cure che con la preghiera.
In un’epoca in cui il Cristianesimo non era ancora ben visto dalle autorità, la sua fama divenne un problema. L’imperatore Diocleziano, deciso a reprimere la diffusione della nuova fede, lo fece arrestare e imprigionare.
Eppure, anche dietro le sbarre, Biagio non smise di aiutare chi aveva bisogno. Ed è proprio qui che nacque la leggenda che lo rese famoso nei secoli successivi.
Il miracolo della gola: la leggenda della lisca di pesce
Si racconta che, mentre era in carcere, una madre disperata gli portò il figlio in fin di vita: il bambino stava soffocando per una lisca di pesce rimasta incastrata in gola.
I medici non potevano fare nulla e la donna, aggrappandosi all’ultima speranza, chiese aiuto proprio a Biagio. Il santo, con la calma di chi sa il fatto suo, fece il segno della croce sulla gola del piccolo, recitò una preghiera… e in un attimo la lisca scomparve.
Il bambino tornò a respirare e la notizia si diffuse rapidamente. Biagio era diventato il protettore della gola, e nei secoli successivi la tradizione della benedizione con le candele prese piede in tutta Europa.
Il rito della benedizione della gola
Il 3 febbraio, i fedeli si recano in chiesa per ricevere la benedizione della gola. Il sacerdote incrocia due candele sotto il mento e recita una preghiera per proteggere la persona da mal di gola e problemi di voce.
Ma perché proprio le candele? Il motivo è legato alla Candelora, che si celebra il giorno prima, il 2 febbraio. Durante questa festa, infatti, si benedicono le candele che verranno poi utilizzate nella cerimonia di San Biagio.
Il panettone di San Biagio: una tradizione golosa
La leggenda racconta che, un giorno, una donna portò un panettone a un prete per farlo benedire. Ma il sacerdote, tra una cosa e l’altra, se lo dimenticò per settimane. Quando la signora tornò a riprenderlo, ormai era il 3 febbraio.
Aprì il pacchetto e… sorpresa! Il panettone era ancora morbido e profumato. Da quel giorno, si diffuse la credenza che mangiare il panettone il giorno di San Biagio portasse fortuna e proteggesse la gola.
San Biagio in Italia: dove si festeggia di più?
- Milano – Il panettone di San Biagio è una tradizione consolidata.
- Maratea (Basilicata) – La città celebra il suo patrono con una grande processione.
- Salemi (Sicilia) – Qui si preparano pani votivi benedetti.
- Taranto (Puglia) – Festa accompagnata dai taralli di San Biagio.
San Biagio: una tradizione da vivere con gusto
Che tu sia religioso o meno, la festa di San Biagio è un’occasione per riscoprire un pezzo della nostra cultura.
C’è chi va in chiesa per la benedizione della gola, chi approfitta per concedersi un’ultima fetta di panettone, e chi si ritrova coinvolto in un rito antico senza nemmeno averlo programmato.
E tu? Sei mai stato alla benedizione della gola? Oppure per te San Biagio è solo una scusa per mangiare il panettone avanzato? Raccontamelo nei commenti! 🍞☕
Articolo a cura di Geco Gaudenzio, per Goditilavita.it.
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