Melchiorre e il segreto della stella: capitolo 1
C’era una volta, in un tempo lontano, un re magio di nome Melchiorre, sovrano di un regno situato ai confini del vasto deserto orientale, dove il cielo sembrava toccare la terra e il sole dipingeva le dune con sfumature d’oro. Il suo regno, chiamato Aurenia, era famoso per le sue biblioteche antiche e per i suoi maestosi templi, dove le stelle venivano studiate con la stessa reverenza che si riservava agli dei. In Aurenia, il sapere era considerato il dono più prezioso, più dell’oro e delle spezie che arricchivano i mercati della capitale.
Il richiamo della stella
Una sera, mentre consultava un antico manoscritto sotto la luce tremolante di una lampada ad olio, Melchiorre notò qualcosa di straordinario. Una stella nuova, mai vista prima, apparve all’orizzonte. Non era una luce comune: era così brillante e pulsante che sembrava possedere un’anima propria. Per un uomo abituato a leggere il linguaggio del cielo, quella stella era un messaggio chiaro.
Le leggende di Aurenia narravano di una stella che avrebbe guidato i saggi verso un re più grande di ogni sovrano terreno. Un bambino speciale, che avrebbe portato luce e speranza al mondo intero. Melchiorre sentì il suo cuore battere più forte: quella non era solo una scoperta astronomica, ma una chiamata. “Un sovrano saggio sa che le stelle non brillano mai senza motivo,” pensò, chiudendo il libro e alzandosi con decisione.
Preparativi per il viaggio
“Sto per intraprendere un viaggio che potrebbe riscrivere ciò che crediamo di sapere,” annunciò Melchiorre. Il popolo di Aurenia si radunò nella piazza principale per salutarlo, portando doni e offrendo preghiere sincere affinché il loro re avesse un cammino sicuro e benedetto.
Ad accompagnarlo c’era il suo cammello, un vecchio brontolone di nome Rama, che aveva l’abitudine di lamentarsi ad ogni occasione. “Un altro viaggio? Ma perché non puoi rimanere qui a goderti il palazzo?” protestò Rama mentre veniva caricato con mappe celesti, strumenti per osservare le stelle e una scatola contenente l’oro, il dono che Melchiorre intendeva portare.
Il significato del dono di Melchiorre
Non si trattava di un semplice lingotto o moneta, ma di una preziosa statuetta d’oro finemente lavorata, raffigurante un sole raggiante, simbolo del regno di Aurenia. Questo dono aveva un valore simbolico profondo: rappresentava la saggezza e la luce, virtù che ogni grande sovrano doveva possedere per illuminare il mondo. Per Melchiorre, offrire quel sole significava non solo riconoscere il bambino come un Re più grande di lui, ma anche augurargli di portare giustizia e speranza nel cuore di chiunque lo seguisse.
“Con questo dono,” pensò Melchiorre mentre lo avvolgeva in morbide stoffe, “offro non solo un tributo al Re, ma un pezzo della mia terra e della sua anima.”
Il viaggio verso l’ignoto
Il viaggio iniziò con un ritmo lento e solenne. Le prime notti nel deserto furono tranquille, accompagnate solo dal suono del vento che giocava tra le dune. Melchiorre osservava la stella ogni sera, prendendo nota della sua posizione e della direzione in cui sembrava guidarlo. Nonostante la fatica del viaggio, il sovrano sentiva un’energia nuova, come se quella luce lontana avesse risvegliato in lui qualcosa di antico e profondo.
L’incontro con la stella
Dopo molte notti di cammino, la stella si abbassò sull’orizzonte, illuminando un luogo misterioso: un’antica rovina circondata da silenzio e mistero. Melchiorre decise di avvicinarsi, incuriosito e un po’ nervoso. Tra le pietre consunte dal tempo, trovò un vecchio pastore che cantava una melodia malinconica.
“Ogni luce proietta un’ombra, e non tutto ciò che cerchi sarà come te lo aspetti,” disse il pastore con voce calma. Melchiorre, colpito da quelle parole piene di mistero, rispose con determinazione: “Seguirò comunque questa strada, anche se mi porterà verso l’ignoto.”
Il dono misterioso
Prima di partire, il pastore gli porse un piccolo scrigno sigillato. “Questo è per il tuo viaggio. Aprilo solo quando la stella si fermerà,” disse, con un tono che era insieme un avvertimento e una benedizione. Melchiorre accettò lo scrigno, sentendo un brivido correre lungo la schiena. Non sapeva cosa contenesse, ma intuiva che quel dono avrebbe avuto un ruolo cruciale nella sua missione.
La notte continua
Melchiorre riprese il cammino, con Rama che masticava qualche arbusto secco e borbottava sottovoce. La stella era di nuovo alta nel cielo, come a dirgli che non era ancora il momento di fermarsi. Il re magio non sapeva ancora che il suo viaggio lo avrebbe condotto non solo verso un grande Re, ma anche a scoprire i segreti del suo stesso cuore.
E così termina il primo capitolo del viaggio di Melchiorre, un’avventura che si intreccia tra il mistero e la magia. Ma attenzione, amici miei: questa è solo la prima tappa di un racconto che continuerà ad affascinare.
📜 Il prossimo capitolo? Segnatelo in agenda: Epifania 2026! 🎉
Perché le migliori storie sono come i datteri che mangia Rama… dolci, ma da assaporare con calma!
✨ To be continued… ✨
Articolo a cura di Geco Gaudenzio, per Goditilavita.it.
*************************************
Contributo in liberalità di 0,15 centesimi di euro al giorno per l’annualità, per l’scrizione al Club di Gaudenzio e per nucleo famigliare (oppure 0,07 centesimi di euro per i singoli) CLICCA per connetterti e avere tutti i vantaggi riservati agli iscritti
Tutte le info le trovi sul “Chi Siamo” alla sezione “FAQ”
– Vuoi una video intervista su misura per il tuo esercizio o solo per far conoscere e condividere la tua passione? Gaudenzio ha tantissimi amici a cui piaceresti.
– Cerchi idee per il tuo tempo libero?– Non trovi il tuo spettacolo o concerto?
– Vuoi trovare ciò che cerchi ad un prezzo “esclusivo” per te e tutti i tuoi amici?
– Vuoi un pacchetto tutto incluso: viaggio, biglietto, hotel?