Lucca e la lucchesia – I parte
Lucca la città delle cento chiese ed effettivamente non c’è angolo che giri senza incappare dentro una di esse stretta nella cinta muraria rinascimentale che se volete, offre un bellissimo percorso sia pedonale, sia ciclabile con la visione della città dall’alto, non per altro è il polmone verde cittadino. Famosa per le tante manifestazioni che ogni anno per un breve periodo rende assolutamente invivibile agli umani questa piccola città, che non dimentichiamo ha dato i natali a Giacomo Puccini (per gli appassionati consiglio la casa museo). Oggi però la visito con l’occhio del regista o meglio visitando i luoghi che hanno visto scene esilaranti come quella de ” il Marchese del Grillo” in cui il protagonista interpretato dal grande Alberto Sordi, tirava pane agli umani del popolo non certo per sfamarli.
Un altro monumento e punto di osservazione dall’alto davvero curioso è la Torre Guinigi che domina la città con i suoi 45mt di altezza e il suo un pennacchio di alberi in testa . Dalla base non si può non fare la fatidica foto di gruppo: quattro umani “maltrainsema” più un piccolo Geco.
Passeggiando per il centro storico è bello vedere come si è cercato di mantenere il tempo che fu con le insegne storiche dei negozi , ma dove la modernità dei marchi odierni trovano il loro spazio 😉 Come ad esempio “Il Mecenate” di Stefano De Martino il trattore, non il mezzo agricolo ma gestore di trattoria da generazioni 🤣🤣🤣 L’insegna come dicevo poc’anzi risulterà come “Antica e premiata Tintoria – Lavanderia L. Verciani” e si, siete nel posto giusto quello “del buco nel calzino…e che non lo nasconde!” Così recita il menù che ci viene posto all’attenzione degli avventori 🤣🤣🤣 poi noto le magliette del personale che riportano un’altra scritta curiosa: “… Una cucina Acustica…” vabbè che siano nei natali di Puccini, ma che c’entra?!? 🤔 Per capire dobbiamo risalire alle origini di questo ristorante e scoprire come dalla città sia finito alla provincia e di nuovo alla città di Lucca e proprio lungo uno dei fossati storici dove l’acqua non manca mai, elemento fondamentale per l’attività maestra di tingere le stoffe e le sete congiungendo i mondi di Italia e Fiandre.
Ecco che l’espressione “acustica” di Sole, la chef, “ma chiamatela cuoca…non chef!” che da 25 anni con passione dirige la cucina fatta di suoni naturali e locali, senza amplificazione, diretta, che fa vibrare le corde del cuore e del palato.
Non mi dilungo ora sulla manifestazione in corso il: “Lucca Film Festival” poiché strettamente per appassionati e gente del settore, il mio intento invece è farvi vedere e per quanto possibile vivere i sapori e i profumi di questo hinterland lucchese, quindi cominciano con le escursioni ahimè bagnate da una pioggerella che per il Ponte Del Diavolo ha il suo perché 🤣🤣🤣. La leggenda narra che per andare da una sponda all’altra del Serchio occorresse costruire un ponte, ma il capomastro incaricato dei lavori non riuscendo a restare nei termini di consegna cedette alla proposta del diavolaccio che con la promessa di finire lui stesso il ponte in una notte si sarebbe però impossessato della prima anima che lo avesse attraversato. Che dire, il capomastro accettò di buon grado la proposta, ma si sa, voi umani siete sempre pronti a sacrificare noi animali e fu così che il diavolaccio si ritrovò con l’anima di un peloso canide al posto di un umano. Sarà per questo che esistono i cani infernali?
Leggende a parte, poiché molte altre ve ne sono come quella di Lucia Mansi realmente esistita che barattò la propria anima per 30 anni in più di giovinezza, dei quali ne godette solo pochi poiché nei contratti del diavolaccio ci sono sempre le note in piccolo, Lucia morì di peste a soli 43 anni ma i suoi resti sono attualmente conservati nel Convento dei Cappuccini a Lucca.
Vi racconto dell’opera che in verità si chiama Ponte della Maddalena e fu voluto da Matilde di Canossa, la sua particolare forma a schiena d’asino è in alcune serate fonte di fotografie paesaggistiche davvero notevoli, una mirabile opera di ingegneria medioevale come il paese che collega: Borgo a Mozzano.
A poca distanza da questo leggendario ponte ne incontro un altro, quello delle Catene che collega Chifenti nel comune di Borgo a Mozzano a Fornoli comune Bagni di Lucca. Questo è davvero notevole per l’epoca e si regge con un complicato gioco di catene tensorie solo da un lato (dall’altro sono fisse) e al di sotto del ponte stesso.
… Continua … a seguirmi perchè non finisce qui …
Si ringrazia l’organizzazione del Lucca Film Festival
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