Lucca e la lucchesia – II parte
…. II Parte …
Tempo fa avrei dovuto visitare Bagni Di Lucca e come spesso mi accade dalle occasioni sfumate altre ne completano l’esperienza e quindi eccomi a conoscere le Terme di Bernabó, un luogo in origine conosciuto solo da abitanti della zona come Bagno della Rogna ricoperto da una fragile infrastruttura di frasche e paglia, utilizzato per curare malattie della pelle. Nel 1593 per volontà di signori Barnabó si costruì sopra la sorgente il primo stabilimento termale. Restaurato recentemente è tornato in attività donando caldo e ristoratore tepore alle vecchie ossa di bipedi e quadrupedi. Pensate che dalle fonti che si trovano anche lungo la strada principale si può abbeverarsi con tranquillità 🤣🤣🤣 la fonte è di acqua calda chissà se messa in tazza è fattibile con un buon infuso? Alla prossima ci provo 👍🦎
Intanto godo della tranquillità del luogo e scopro altre leggende come quella della Fata Ondina, che in questo parco boschivo veglia su gnomi e persone al refrigerio del fiume.
La pioggerella prosegue inesorabile, ma una scappata in quel di questo borgo anche solo per una foto ricordo con la ripromessa di tornarci non può essere disattesa, dall’esponente della piccola comunità montana eccovi quindi: Lucchio, dal latino “Lucus” bosco. Un borgo appoggiato letteralmente alle rocce e circondato proprio da boschi e castagni
Ci raccontano che la Rocca lega la sua storia probabilmente alla figura del condottiero Castruccio Castracani, che quando divenne signore di Lucca utilizzò la rocca come avamposto per muovere guerra a Pistoia per il dominio dell’Appennino.
Oggi la Rocca è disabitata e purtroppo molto in declino chissà se la lotta degli abitanti del luogo e i tanti simpatizzanti riusciranno a fare emergere le sue unicità.
È ora di pranzo e … “… Presto, presto che è tardi…” l’Antico Mulino di Fabbriche di Vallico dove purtroppo non mi riesce di comprar farina perché la stanno giusto macinando in questi giorni 😤 e la polenta … mi tocca accontentarmi di quella offerta 🤣🤣🤣😋
Dopo il mulino e il luculliano pranzo a base di maccheroni al ragù di coniglio che qui hanno l’aspetto di ritagli di pasta, tipo quella che si avanza dal taglio dei ravioli si smaltisce arrivando alla Fortezza delle Verrucole …
Castagne verdi, percorso pedonale molto facile per raggiungere l’ingresso della fortezza, un paesaggio che ha molto della Scozia con questa pioggerella e le nuvole che sembrano nascere dalla terra come fossero sbuffi impazienti.
Scopro che per non restare nell’anonimato questa fortezza ha creato il progetto Archeopark con il sottotitolo: “un modo nuovo di scoprire il passato” ovvero dove lavoro e passione si uniscono e danno vita ad un teatro stabile e sempre presente, dai castellani in costume alla ricostruzione degli interni, fino a scoprire come i farmacisti dell’epoca avessero i parenti poveri negli speziali 🤣🤣🤣
Davvero una fortezza che merita una visita e perché no, un finale all’Idromele che, altra scoperta, non è un succo di mele alcoolico, ma un distillato con il miele 🤣🤣🤣 infatti è “Idromiele” l’origine, poi storpiata nel tempo.
… Continua … a seguirmi perchè non finisce qui …
Si ringrazia l’organizzazione del Lucca Film Festival
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