Tiramisù World Cup 2025: sfida dolce a Moasca
Ore 5:00 del mattino. A un’ora in cui anche i galli stanno ancora sbadigliando, la Bipede mi sradica dal mio muro arancione e mi lancia nella mischia come fossi un trofeo da lucidare. La Bipede, chef pasticciona per un giorno, ha deciso di partecipare alla Tiramisù World Cup 2025, e ovviamente ha pensato bene di coinvolgere anche me, suo fido geco da viaggio.
Destinazione: Castello di Moasca, nel cuore dell’Astigiano, dove si celebra una delle sfide più golose d’Italia. La prima gara inizia alle 10:00, ma noi siamo già in pista con occhi mezzi chiusi, valigie piene di stoviglie, frullini, uova e una montagna di savoiardi che rischiano di diventare il mio materasso improvvisato.
il tiramisù: dolce italiano, origine contesa
A dominare la scena oggi è il tiramisù: un dolce che all’apparenza può sembrare facile, ma nasconde una raffinata armonia di consistenze e gusti ben bilanciati. È amato da tutti, copiato da molti, e soprattutto conteso da due regioni che da anni litigano su chi l’abbia inventato per primo.
la versione veneta: Treviso e la Trattoria Le Beccherie
Da una parte c’è il Veneto, con la città di Treviso che rivendica la nascita del tiramisù negli anni ‘60 presso la Trattoria Le Beccherie. Secondo molti, fu lo chef Roberto “Loly” Linguanotto a codificare la ricetta con l’aiuto di Francesca Valori, il cui cognome da nubile – guarda caso – era proprio Tiramisù.
la rivendicazione friulana: Tolmezzo e la Coppa Vetturino
Dall’altra parte, il Friuli risponde con la storia di Tolmezzo, dove lo chef Mario Cosolo, negli anni Cinquanta, avrebbe creato la “Coppa Vetturino”. Una composizione molto simile al tiramisù moderno, con savoiardi, crema e caffè.
la leggenda dei bordelli veneti
E poi c’è la versione più… pittoresca: si racconta che il tiramisù nacque nei bordelli veneti, come dessert energizzante per “ristorare” i clienti. Una leggenda senza prove, ma con un certo fascino narrativo.
l’esperienza della Bipede in gara
Intorno al Castello di Moasca l’atmosfera è quella delle grandi occasioni. Ci sono concorrenti da ogni parte d’Italia (e non solo), pronti a sfidarsi a colpi di mascarpone e cacao. La particolarità della Tiramisù World Cup è che possono partecipare solo non professionisti, amanti del tiramisù e creativi della domenica.
La Bipede entra in azione per la sfida con la ricetta tradizionale. Tutto fila liscio, tranne qualche sbuffo di crema sulla maglietta (e sul sottoscritto, che quasi finisce frullato!).
A fine gara, il sorriso c’è. La crema ha soddisfatto giudici e pubblico. Ma il bello arriva nel pomeriggio: la ricetta fantasia.
la ricetta fantasia: tra Langhe e tradizione
Ed ecco a voi in anteprima mondiale la nostra ricetta creativa, sviluppata a quattro mani:
- Base: crumble di amaretti imbevuti di caffè
- Crema: tuorli d’uovo sbattuti con zucchero, mascarpone e robiola di Roccaverano
- Strati: savoiardi classici imbevuti di caffè amaro
- Finitura: spolverata generosa di cacao tra gli strati
Il risultato? Un equilibrio sorprendente tra dolcezza e carattere, con il tocco acidulo della robiola che sposa alla perfezione la morbidezza della crema. Un gusto deciso, elegante e (modestamente) originale.
rifocillarsi… ma senza dessert!
Dopo due sessioni di gara, due chili in meno per lo sforzo e due in più per gli assaggi, è tempo di recuperare le forze. Ci rifugiamo nel ristorante del castello, che merita una menzione speciale per accoglienza e cucina.
Nessun dessert nel piatto, per ora: dopo una giornata tra sbattitori e cucchiai, le nostre papille hanno bisogno di una pausa.
un evento da gustare (e da vivere)
La Tiramisù World Cup è molto più di una gara: è un’occasione per riscoprire la cultura gastronomica italiana, per ridere, imparare e mettersi in gioco.
È il successo della dolcezza casalinga, quella che unisce generazioni, amici e sconosciuti. Ogni cucchiaiata affonda nella memoria, tra racconti contrastanti, sapori condivisi e fantasia senza limiti.
E io, Geco Gaudenzio, posso dirvi che oggi non abbiamo solo cucinato un dolce. Abbiamo celebrato una piccola meraviglia italiana.
E voi? L’avete mai fatto un tiramisù con la robiola? Provateci, e fatemi sapere! Intanto, io torno a godermi la mia siesta sul muro arancione. Oggi, con la coda un po’ più dolce. 🦎🍰
Articolo a cura di Geco Gaudenzio, per Goditilavita.it.
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