Sanremo … scopriamo dove nascono i pinoli
Con l’aiuto di Roberta la nostra guida per un giorno di Sanremo Experience scopriamo dove nascono i pinoli 🤣🤣🤣 … ma Gaudenzio lo sappiamo tutti che nascono dalle pigne … si i pinoli si trovano appunto nelle pigne con le foglie legnose larghe, ora che avete ben presente la forma della pigna da pinolo, scopriamo quello che era l’antico borgo di Sanremo nato nell’anno 1000 e racchiuso appunto come i coni che crescono sui pini. Dal corso principale noto a tutti come la via dell’Ariston ad un certo punto si passa una prima porta ad arco e ci si inerpica per la città vecchia.
Un dedalo di viottoli, case collegate tra loro da archi e ponti per rendere le strutture elastiche e antisismiche. La giornata purtroppo è molto nuvolosa ma questo paradossalmente non fa che rendere più viva la narrazione che Roberta fa dell’epoca in cui sotto attacco dal mare questa città si rinchiudesse proprio come una pigna acerba.
Le numerose porte che si susseguono avevano il compito di sbarrare la strada agli invasori e gli stretti cortili nei quali si affacciano molte finestre erano davvero una trappola per chiunque fosse fin lì giunto. Mi guardo attorno e noto che le finestre sono tutte diverse tra loro 🤣🤣🤣 mi sembra di essere a Diagon Alley (Rif. Harry Potter), saliamo ancora tra gli orti nelle mura, limoni Sanremino grandi e dolcissimi, mandarini e molto altro come le zucchine trombetta che ancora non vedono la loro stagione consente agli abitanti di vivere di ciò che coltivano, io che da Geco non temo certo l’inerpicarmi sui muri mi chiedo quanta fatica fanno i bipedi anche solo per trasportarsi la cesta del raccolto … fino ad arrivare alla cima e scoprire che ciò che un tempo era il castello di Sanremo distrutto nel medioevo dai genovesi, oggi è sede dei giardini della seconda regina d’Italia: la Regina Elena. Una splendida oasi verde con alberi secolari le cui radici scorrono nel sottosuolo insinuandosi nel cuore della cittadella e rendendola più che mai fragile.
Ma le sorprese in cima alla cittadella non sono finite un sentiero sapientemente decorato con i ciottoli colorati porta al Santuario Madonna della Costa voluta proprio da un marinaio scampato alla signora di nero vestita che si trasformò poi in una donazione generalizzata che ne vide il consolidamento. Tutta nei toni dell’azzurro a richiamare il mare è oggi molto richiesta per le cerimonie.
Torno sui miei passi e scendo immergendomi ancora nell’aria antica, medioevale e anche un po’ puzzolente, tornando al tempo in cui sui rettangoli di sasso che segnano il percorso le carrozze nobiliari o più probabilmente i carretti dei mercanti le percorrevano rischiando di schiacciare i villici contro i muri.
Ovunque questa città mostra la decadenza di un quartiere oggi abitato perlopiù da extracomunitari … pensandoci è probabile che lo fosse anche in epoche passate 🤣🤣🤣 Roberta però ci assicura che oggi aggirarsi nella Pigna è sicuro e molte piccole attività di artigianato stanno rifiorendo, ne è un esempio Valentino artigiano ma di più un autentico artista intagliatore d’ulivo, sarebbe davvero un peccato lasciar morire un borgo così pieno di storie, ma anche questo è il fascino della Liguria, come un pirata sudicio e trasandato ma con le dita ingioiellate. 🦎😉👍
Articolo scritto da: Maria Grazia Sartirana
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