PISA la sua piazza tutta pendente
“L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze.
Questo Lung’arno è uno spettacolo così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente, che innamora.
Non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma.
E veramente non so se in tutta l’Europa si trovino molte vedute di questa sorta”
così Giacomo Leopardi descrive Pisa. Io mi ci ritrovo per caso, dovete sapere che qui nacque la mia storia parecchi anni or sono quando ancora ero solo un’immagine nella mente della mia Bipede umana 🤣🤣🤣 (sul sito trovate: ” Il Gaudenzio sai chi è” edito da Goditilavita), sono contento di poter ripercorrere queste strade e vicoletti, ma oggi mi concentro su ciò che più è conosciuto di questa città la Torre e la sua piazza.
Ad esempio sapete che la torre pendente è in verità il campanile del Duomo? 🤣🤣🤣 Che ci sono circa 500 gradini di marmo malcontati tra andata e ritorno, che salgono in modo elicoidale verso la sommità di questa che rappresenta anche l’ascesa al paradiso? Bene ecco io l’ho scoperto con le mie 5×4 ventose imbragato alla cintura dell’ansimante Bipede 🤣🤣🤣 ma vi garantisco che in cima troverete la veduta della piazza e della città davvero emozionante. Nota tecnica: scarpe comode, niente borse o zaini che lascerete in custodia, ingresso attualmente con FFP2 e green pass.
Gecogirando intorno alla piazza, noto che il battistero, il duomo, la torre sembrano tutti storti a seconda di dove ci si trovi 🤔 uhmmm … effetto ottico? No è proprio così 🤣🤣🤣 non è solo la torre che con i sui circa, 5 gradi di pendenza è indiscutibilmente storta, ma anche il battistero e il Duomo 🤣🤣🤣 per il fatto di sorgere su un terreno alluvionale che nel tempo cede (tutti questi monumenti) pendono a modo loro creando una strana assonanza che li rende dritti se guardati da punti di vista diversi 🤣🤣🤣 Che strano che ancora una volta la canzone 🎼🎼🎼 … Depende
Depende de qué depende?
De según como se mire, todo depende
Depende de qué depende?
De según como se mire, todo depende … 🎼🎼🎼 🦎👍😉
Approfondisco il tema piazza del Campo e scopro che le sette campane della pendente hanno tutte un nome come quelle narrate da Quasimodo e ognuna è una nota musicale:
Assunta in Si2, Crocifisso in Do#3, San Ranieri in Re#3, Dal Pozzo in Sol3, Pasquereccia in Sol#3, Terza in Sib3, infine Vespruccio in Mi4. Poi una curiosità sul lato a sinistra del Duomo se lo si guarda di fronte: una pietra molto particolare è segnata da tanti forellini, si narra che siano unghiate lasciate la diavolaccio che arrampicandosi sulla chiesa nel tentativo di impedirne la costruzione vi scivolò rovinosamente lasciando una scia di puntini più o meno marcati. Oggi se ci s’impegna nella conta non ne verrà mai un numero uguale 🤣🤣🤣 ci credo perché come si fa a distinguere i puntini da contare da quelli delle pietra stessa? Io però più praticamente penso che molte delle pietre da costruzione dell’epoca venivano riciclate e quindi anche questa sia banalmente frutto del riciclo e non perfettamente liscia come le altre a voi l’ardua sentenza.
Se decidete di scegliere Pisa come destinazione per un weekend avrete anche la possibilità di percorrerla a piedi dall’alto delle sue mura, un camminamento di tre chilometri per smaltire al meglio le delizie gastronomiche locali 🤣🤣🤣 a parte la visione della piazza e del cimitero ebraico il resto del percorso l’ho trovato abbastanza noioso. Nota tecnica: la salita costa 3 euro per persona mentre con un biglietto cumulativo di 10 euro circa avrete l’opportunità di visitare tutto il complesso dei monumenti presenti nella piazza tranne la salita alla torre 👍🦎😉.
Riprendiamo il lungo Arno che ormai ci manca solo di solcarlo in canoa 🤣🤣🤣 per visitare una chiesa curiosa: Santa Maria alla Spina, nome non a caso , ma preso ( tostò) dal fatto che in essa era contenuta una spina della corona di Cristo che oggi la si può ammirare nella chiesa di Santa Chiara. La chiesetta resta uno splendido esempio di gotico pisano.
Intanto scende la sera in questo clima quasi primaverile tiepido , ma con un venticello che è bene non sottovalutare, mi aggiro per i vicoli di questa città che riportano al Medioevo, ai Medici odiati, ma indubbiamente potenti e ricchi da donare alla basilica il rivestimento in oro zecchino e molto altro, alla leggenda di Kinzica giovane nobile De’ Sigismondi che pare salvò Pisa dall’invasione saracena e che oggi è il personaggio più importante della sfilata storica e della Regata delle antiche Repubbliche Marinare. Ripenso al lampadario di Galileo Galilei che si richiama all’incensario per la sua forma e poi sotto i portici vengo rapito dal mercatino dell’usato dove pietre dure si trasformano in amuleti e talismani, dove vecchi bicchieri sbeccati fanno rivivere i fasti delle feste, dove puoi trovare tutto e nulla …
L’Arno scorre lento e dai ponti di Pisa va in scena il tramonto , uno spettacolo della natura eterno ma mai uguale. Ringrazio la nostra splendida guida Alessia e GetYourGuide nostro news partner. Alla prossima Amici.
Articolo scritto da: Maria Grazia Sartirana
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