Lucca e la lucchesia – III parte
… III parte… e fine dell’avventura
Quando si dice: “dormire sotto i ponti” ecco ciò che succede abitando lungo l’acquedotto di Nottolini. 🤣🤣🤣 Interi paesi e graziose villette a ridosso delle campate dell’acquedotto romano, una via di approvvigionamento idrico lungo circa 3 km e con 452 archi di 12 mt di altezza corre da Guamo a Lucca integro e fiero tranne che per un piccolo tratto di autostrada. Due tempietti ne delimitano inizio e fine. Oggi l’opera voluta da Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone, poi ripresa da Nottolini, non serve più allo scopo di approvvigionamento idrico ma rimane un monumento storico e un parco per escursioni sia ciclabili, sia pedonali. Un angolo fiabesco fatto anche di “Parole d’Oro”, così i contadini del tempo chiamavano il ponticello con la scritta in ottone ancora in parte leggibile: “KAR.LVD.BORB.I.H.DUX.N.AUG.AQUIS.E.PLURIBUS FONTIUM ORIBUS.COLLIGENDIS.ET AD URBANOS PONTES LARGIUS PERDUCENDIS.MONUMENTO.AETERNO.PROVIDIT.DUCATUS.SUI.ANNO.VI”
La Traduzione potrebbe essere questa: “Carlo Ludovico Borbone duce uomo nobilissimo e augusto provvide nell’anno VI del suo ducato a raccogliere le acque da molteplici sorgenti e a portarle più largamente verso gli acquedotti cittadini con movimento eterno.
(Trad. Giuliano e Medea Lazzarini)”
Pensare all’ingegneria di un tempo mi stupisce sempre, questo acquedotto pensate prelevava l’acqua in località Guamo da 18 fonti e poi la convogliava nel tempietto-cisterna, la filtrava mediante il passaggio fra sassi e sbarrature ideate per permettere il deposito delle impurità e la immetteva nei canali che la conducevano alle porte della città di Lucca. L’ingegno non si ferma qui, Nottolini realizzò due differenti vie per l’acqua a seconda della provenienza: nello specifico, le acque di sorgente venivano inviate attraverso una via privilegiata alle fonti pubbliche e private di Lucca, mentre le altre alimentavano le fontane monumentali della città.
Proseguo l’itinerario alla scoperta dei dintorni lucchesi e … non posso esimermi dall’andare a trovare una leggenda secondo la quale proprio qui in questo parco a Capannori, vi è la longeva quercia che avrebbe visto l’impiccagione di Pinocchio burattino al fine di ladrocinio da parte dei briganti 🤣🤣🤣 la quercia di appena 600 anni si snoda nel parco di Villa Carrara, enorme (le proporzioni le vedete nell’abbraccio che la Bipede gli riserva) la forza che irradia questa quercia è quasi tangibile. In colori e i profumi del sottobosco e del foliage autunnale poi ne fanno la cornice perfetta, non stupisce che sia anche definita ” Quercia delle Streghe”
Raggiungo Montecarlo … di Lucca 🤣🤣🤣 dove ho appuntamento con un amico felino, indolente e sonnacchioso che stancamente bussa all’ingresso della Rocca.
Intanto che aspettiamo il mastro di chiavi passeggio per questa meta che è uno dei gioielli nascosti della Toscana, scoprendo vicoli medievali dentro le mura e negozi dove il tempo si è fermato e dove puoi trovare tante opportunità rigorosamente senza fronzoli come appunto, nel medioevo. 🤣🤣🤣
Fortezza di Montecarlo o Rocca del Cerruglio? In verità è un unico luogo che domina Montecarlo. La fortezza medicea voluta da Cosimo I De Medici, nasce per rinforzare la Rocca. Quindi posso dire che la Fortezza di forma triangolare fu costruita e rafforzata in più tempi della storia fino allo stato attuale. Montecarlo entra così ai giorni nostri a fare parte dei “Borghi più Belli” d’Italia. Oggi la Fortezza è privata, ma aperta al pubblico e i suoi proprietari si danno in gran daffare a mantenere ben conservati gli interni e gli esterni come i giardini che hanno preso il posto degli armamenti 🤣🤣🤣.
In questa terra del vino buono andiamo a scoprire cosa lo Chef Stefano Chiappelli ci ha riservato 😋
Siamo al ristorante Syrah all’interno del Buonamico Wine Resort. Qui la tradizione si sposa con il percorso gustativo nuovo e moderno come l’ambiente stesso, gli ampi spazi della sala e la cucina a vista già mi accomodano e mi viziano.
Sazio e satollo mi appresto al rientro in Lucca, Villa Torrigiani con il suo meraviglioso parco invita ad un passeggio digestivo, la visita all’interno della villa è deludente non tanto per gli arredi, quanto per l’attuale proprietaria, snob fino al midollo che preclude ogni ripresa usando gli ospiti paganti come suo personale sfogatoio del quanto costa mantenere la struttura.
E ancora come in un ricamo ad asole torno a Lucca a visitar la casa natale di Giacomo Puccini … nonostante le credenze non è a Torre del Lago, ma proprio qui nel centro storico della città. La casa museo che vide i primi lavori del maestro passó varie traversie fino a quando il successo ottenuto da Manon Lescaut consentì al maestro di riacquistare la proprietà che restò ai suoi discendenti fino a quando non entrò come patrimonio della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e alla gestione della Fondazione Giacomo Puccini. Al suo interno nelle sale in costumi di scena delle sue opere, lettere, spartiti e un albero genealogico.
La sera conclusiva del Lucca Film Festival s’appresta come direbbe il buon Paoli … 🎼… tra un bicchiere di vino e un caffè… 🎼 prendo nuove energie da uno gustosissimo tagliere di salumi e formaggi tra cui una mortazza al tartufo, che serviranno per vivere questa notte che vede ad ogni angolo della città allestimenti di set cinematografici, tra i più noti e particolarmente suggestivi con attori sconosciuti, ma devo dire molto bravi e coinvolgenti: Sister Act, Mamma Mia, Eys Wide Shut.
Arrivederci Lucca piccola grande città.
Si ringrazia l’organizzazione del Lucca Film Festival
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