Natura morta mostra Milano: Jago incontra Caravaggio
Un cesto di armi contrapposto a un cesto di frutta
Dal 8 maggio al 4 novembre 2025, a Milano si può visitare una mostra che accosta due linguaggi artistici distanti, legati però da un tema comune. Gli artisti sono Jago e Caravaggio e il tema è la diversa rappresentazione di un cesto: uno lo riempie di frutta, l’altro di armi, ma l’interpretazione è simile e riguarda il lato effimero della vita.
L’incontro si svolge alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dove antico e contemporaneo si trovano a dialogare nello stesso spazio.
Il titolo completo dell’esposizione è: “Natura Morta. Jago e Caravaggio: due sguardi sulla caducità della vita.”
Caravaggio e il tempo che lavora in silenzio
Con la sua celebre opera Canestra di frutta, Caravaggio (1571-1610) punta l’attenzione su qualcosa di quotidiano, ma non banale.
Un cesto colmo di frutta, dipinto nei minimi dettagli, tra luci naturali e imperfezioni reali.
Ma ciò che colpisce è che questi frutti non sono perfetti: qualche macchia, foglie che iniziano a piegarsi, piccoli segni di decadimento.
Dettagli che trasformano una natura morta in una riflessione sul tempo, sulla fragilità delle cose, sulla decadenza che inizia mentre la bellezza è ancora lì.
Jago e un presente pieno di contraddizioni
Jago, artista contemporaneo, prende quella stessa immagine — una canestra — e le dà un nuovo significato.
Nel suo lavoro non ci sono pesche, mele o uva. C’è un carico di armi scolpite nel marmo: pistole, mitra, fucili.
Un gesto forte, che spiazza e obbliga a pensare.
Non è solo una denuncia della guerra. È uno sguardo sulle cose che costruiamo ogni giorno, su ciò che ci circonda e su quello che finiamo per considerare normale.
Per Jago, anche l’indifferenza e la freddezza possono ferire quanto un’arma.
Guardando quel cesto pieno di armi, siamo costretti a chiederci se ciò che produciamo oggi serva a costruire qualcosa o a cancellarlo.
Due opere che ci parlano del presente
Le due opere sono esposte nella stessa sala e, pur senza muoversi, sembrano rispondersi a distanza.
Caravaggio racconta come il tempo consuma le cose. Jago mostra ciò che oggi consumiamo noi.
Due visioni, due stili, una stessa domanda: che cosa rimane, quando la bellezza lascia spazio alla decadenza?
Chi era Caravaggio: verità senza filtri
Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio, è stato uno degli artisti più influenti del suo tempo e oltre.
Nato nel 1571, ha rivoluzionato la pittura con un linguaggio diretto, forte, senza idealizzazioni.
I suoi dipinti sono fatti di luce e ombra, di corpi veri, di espressioni intense. Non cerca la perfezione, ma la realtà.
La sua Canestra di frutta, realizzata intorno al 1599, è uno dei primi dipinti a olio dedicati unicamente a una natura morta.
In un periodo in cui i soggetti religiosi erano protagonisti quasi assoluti, Caravaggio ha scelto di rappresentare anche elementi semplici della vita reale, trasformandoli in qualcosa di significativo.
Chi è Jago: lo scultore che parla al presente
Jago, nome d’arte di Jacopo Cardillo, è nato nel 1987. La sua formazione è classica, ma la sua ricerca è profondamente legata al nostro tempo.
Lavora con il marmo, materiale eterno, ma i suoi temi sono attuali: il dolore, l’identità, l’emarginazione.
Tra le sue opere più conosciute ci sono Habemus Hominem, Memoria di sé, Figlio Velato.
Molti dei suoi lavori sono stati installati in spazi pubblici, lontani dai musei: nei quartieri, sulle navi umanitarie, nei luoghi di passaggio.
Le sue opere parlano di argomenti che spesso vengono evitati, portando alla luce ciò che resta nascosto o taciuto.
Con Natura Morta, Jago entra in uno dei luoghi d’arte più storici del nostro Paese.
Un luogo dove il passato incontra il futuro
La mostra si tiene alla Biblioteca Ambrosiana, un punto di riferimento per chi ama l’arte e la cultura a Milano.
Fondata più di quattro secoli fa, la Biblioteca continua oggi a proporre percorsi che avvicinano passato e presente, tradizione e nuovi linguaggi.
L’opera di Jago fa parte del percorso espositivo della Biblioteca e si visita con lo stesso biglietto.
Informazioni utili
- Date: dall’8 maggio al 4 novembre 2025
- Orari: dalle 10:00 alle 18:00, chiuso il mercoledì
- Luogo: Piazza Pio XI, 2 – Milano
Fermarsi un momento e guardare
Questa non è una mostra da visitare di fretta. È un momento da vivere con calma.
Due opere. Due epoche. Un messaggio che riguarda tutti: come trattiamo la vita, e cosa lasciamo dopo di noi.
L’arte come sguardo e responsabilità
Guardare un quadro o una scultura non cambia ciò che accade nel mondo.
Ma può trasformare il nostro modo di osservare ciò che ci circonda.
Questa mostra invita a farlo senza clamore, con un confronto silenzioso ma profondo, tra due artisti che ci chiedono di non restare indifferenti.
Articolo a cura di Geco Gaudenzio, per Goditilavita.it.
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